martedì, luglio 16, 2013

La traviata: atto 1 e scena 2

Capitano quelle sere in cui, ramingo per strade a me ignote, immerso in pensieri e desideroso, come credo tutti di un pizzico di felicità mi ritrovo a intravedere il tramonto tra i palazzi di questa grande città.
Ieri per caso il tramonto proiettava le lunghe ombre degli anonimi condomini che ingrigiscono Milano su un parco e mi sono ritrovato a pensare a quanto fosse metaforico il tutto.
Non so bene perchè ma ho pensato a me bambino
il piccolo che viveva nel verde delle montagne ed è sempre stato affascinato dalla grande città, questa strana e misteriosa entità che sembrava richiamarlo a se per straparlo da un paesino di provincia dove era cresciuto, una città lusinghiera di vaque promesse e maliziosamente attrattiva con i suoi divertimenti.
Il bambino è cresciuto, ed è ormai un uomo e man mano si è avvicinato ai palazzi per ritrovarsi infine alla loro ombra, alle spalle ha lasciato il verde rilassante che continua a raggiungere ogni qual volta può e davanti a se ha giganteschi e svettanti i palazzi di città che offrono i divertimenti che si era aspettato e gli svaghi che nel suo paesino non avrebbe mai trovato.
Il punto è che l'uomo è arrivato alla città al tramonto, il tramonto di per se è una fase di transizione non è nè giorno nè notte, durante il suo viaggio verso la città e la sua crescita quando era ragazzo ha avuto esperienze, ha conosciuto persone, ha visitato luoghi e tutto ha modificato il suo modo di vedere le cose, le priorità da darsi nella vita e forse i suoi desideri.
L'uomo che è arrivato in città non è più il bambino che la sognava, deve fare i conti con tanti aspetti che un bambino neanche si immagina e deve capire che fare della sua vita, si ritrova a iniziare una nuova vita proprio in una fase di transizione, come quel tramonto che fa terminare le attività del giorno e fa iniziare l'attesa delle attività notturne.... che fare? che fare? Un ultimo giro veloce al centro commerciale? Tornare a casa? Andare verso un bar per un aperitivo? Giocare a fare il giovane? Vivacchiare in attesa di una scintilla?........un bar....aperto....la malinconia....proprio come quella del natale scorso.....un bicchiere di vino! Ecco si, forse la risposta a tutto sta in un bicchiere di vino.
Entro e ordino un vino.... un bianco.... non è natale! mi siedo e guardo il mondo fuori dalla vetrina del bar, il posto è tranquillo c'è ancora qualche bambino al parco che presto rientrerà per lasciare il posto ai ragazzini in cerca di un po di relax e distacco dai genitori, qualche passante e una malinconia sempre più forte.
Il barista si schiarisce la voce, probabilmente per richiamare l'attenzione dopo alcuni vani tentativi, mi giro mi scuso e mi spiega che mi sta servendo un'erbaluce, sorrido, alle solite il mio passato ogni tanto si fa ricordare, questa volta sotto forma di un vino tipico delle mie zone servito in un bar dimenticato di Milano.
Un bicchiere di vino e tanti pensieri.... ma una tradizione è una tradizione e levando al cielo il bicchiere brindo mentalmente, e brindo così:
Ai sognatori che continuano a sognare anche quando tutti gli altri si sarebbero arresi, a quelli che a furia di cozzare con la mediocrità umana si sono trasformati in stronzi ma che celano un cuore d'oro in loro stessi, a quelli che nella loro vita non hanno mai sognato, convinti di essere felici e non capiscono che non hanno nulla.
Al tramonto, rifugio pecatorum dei pensieri profondi, dei sogni infranti e di quelli nascenti, a me, a Milano, prima o poi capirò l'uomo che vi è approdato!
CIN CIN .....

mercoledì, luglio 03, 2013

Il re dei topi

C'è una cosa la società umana in anni di evoluzione è diventata brava a produrre, una cosa che per fortuna si riesce a trovare in ogni popolazione, civilizzata o meno senza fatica, insomma riflettendoci attentamente è un qualcosa che rende il mondo più unito, ti fa sentire a casa anche quando sei lontano e pieno di buoni sentimenti perchè più confidente verso un'ambiente a te sconosciuto.
Sia lode all'umanità per la grandissima invenzione della spazzatura! Lo so perdo un po in poeticità, me ne rendo perfettamente conto, ma andiamo i blog e le bacheche di facebook sono così piene di sentimentalismo spazzatura e frasi buoniste che ho pensato di dedicare un po del mio tempo a parlare di spazzatura vera.
In questo periodo mi capita spesso di rincasare tardi, le giornate lo permettono, 4 passi fanno sempre piacere e rientrando passo alcune volte davanti a un bar di un amico che è intento a fare chiusura.
Entro ci scambio quattro chiacchiere e poi inizio a sentirmi prudere le mani, non amo starmene li a vedere le persone lavorare mentre io cazzeggio e così è facile che mi trovo a indossare velocemente un paio di guanti e mi metto a rifornire il magazzino e fare pulizia.
Due lavori umili e che per questo mi piaciono molto, molto spesso più è umile il lavoro più soddisfazione si trova nel farlo e per togliere nuovamente la poesia, purtroppo è anche vero che lo stipendio non è proporzionale alla soddisfazione in questi casi, soprattuto per me che lo faccio gratuitamente  per il piacere di fare quattro chiacchiere e di aiutare un amico ( va beh poi scrocco qualcosa ma non siate puntigliosi).
Mentre l'imagazzinamento è sempre fonte di qualche spunto di riflessione interessante e qualche risata perchè credetemi è veramente facile far saltare i nervi a un'ossessivo compulsivo sul posizionamento di frutta, verdura, bottiglie d'acqua eccetera  (ed è pure dannatamente divertente) la fase delle pulizie è un momento in cui riesco solo a riflettere sulla pochezza dell'umanità.
Non sporcare in un bar è impossibile, ci sta si rovescia il caffè, si butta il tovagliolo, insomma tutte le cose che possono succedere normalmente in una delle nostre cucine con la probabilità che accadono proporzionale al quantitativo di persone entranti nel abr stesso (e sono sempre di più di quelle che entreranno nella nostra cucina).
Tuttavia mi stupisco sempre di quanto sia bestiale la gente quando non è la sua proprietà quella che viene sporcata.
Partiamo dal basso: fortunatamente i pavimenti con l'arrivo della bella stagione resistono e pur dovendo spazzarli e lavarli non ci sono grossi intoppi e sospiri rivolti all'umanità (resisto a stento a mettere le virgolette); nelle stagioni invernali o nelle giornate piovose invece, pur disponendo di pratici tappetini a entrambi gli ingressi, sembra che la gente stabilisca, in un tacito accordo collettivo, che il pavimento del bar sia meglio color terra e quei 30 secondi per pulirsi le scarpe sono ingloriosi rispetto alla soddisfazione di pattinare sul fango che viene alimentato di cliente in cliente, tanto che alcuni giorni l'amico barista si trovava costretto a dare una pulità nei momenti di calma pregando che non arrivasse il solito cliente frettoloso che aveva tutti gli impegni del mondo ma non poteva rinunciare a un caffè servito in 30 secondi netti (tranquilli puntualmente quel cliente arrivava).
Nonostante il bel tempo però spazzando per terra a fine giornata ti capita di arrivare negli angoli nascosti alla vista (che quindi sfuggono al vario personale durante il giorno) e trovare tesori nascosti come pezzi di frutta, panini e chissà cos'altro (soldi mai... dannazione!) e li parte il primo pensiero: "cavolo ma ...quando a casa uno nota che gli cade qualcosa per terra una delle prime cose che fa è raccoglierlo e buttarlo, perchè in un bar è così difficile applicare questa regola?" domanda a cui difficilmente avrò una risposta.
I tavoli sono solitamente ben puliti, perchè alla fine di ogni servizio un colpo di spugno glielo si da sempre, ma quando gli ultimi clienti si attardano e capita proprio il gruppo di bestie non è difficile trovare una sinfonia di macchie macchioline macchiete di ogni forma dimensione e colore tanto che mi viene da chiedersi se questi a casa si fanno ancora imboccare o usano il biberon.
Il bancone del bar, è sempre pulito, è la linea di confine tra bestie/clienti e persone/personale ovviamente è lindo perchè anche il cliente che non si farebbe troppi problemi a cagare in centro del locale noterebbe subito una macchia sul bancone e non si farebbe troppi scrupoli a definire il locale "il più sporco in tutta la città".
E infine torniamo a terra per vedere i bidoni dela spazzatura, in un locale biologico frequentato per lo più da gente vegana, animalisti, puristi del cibo eccetera eccetera e comunque diverse tipologie di estremisti del rispetto ambientale ti immagineresti di trovare solo la classica spazzatura non riciclabile, piatti di plastica sporchi (il locale fa anche aperitivi) e cose così e invece ci si trova di tutto, ieri sono rimasto affascinato dallo scoprire una bottiglia di plastica (che già di per se non doveva stare li) piena per quasi la sua totalità di acqua, per la serie "mangiamo sano, rispettiamo l'ambiente ma poi inquiniamo e sprechiamo acqua" ...la coerenza che gran cosa, in un altro sacchetto invece ci ho trovato una quantità spropopositata di pizzette (organico che si spreca) assieme a dei quotidiani (ma perchè andare al bar a buttare dei giornali mi chiedo io?) ma se in tutto questo quello che vi state chiedendo è: Perchè mai ti metti a frugare nella spazzatura, beh i motivi sono diversi:
- Mi da uno spunto di scrivere un post interessante come uno in cui parlo del sistema intestinale delle blatte;
- Nei bidoni spesso i sacchi non si cambiano ma il contenuto viene travasato in sacchi più grossi per evitare di fare 1000 giri fino al bidone della spazzatura condominiale e durante questa operazione capita di vederne il contenuto;
ma soprattutto ecco la chicca
- Essendo stata introdotta la raccolta differenziata nella zona dove c'è il bar chi sgarra buttando cose riciclabili nell'indifferenziato e viceversa rischia sanzioni (per ora sono solo ammonimenti) cosa che per quanto fastidiosa è un chiaro indice della civiltà del nostro paese, per garantirti un futuro migliore ti devo minacciare con multe perchè se no per non perdere 2 minuti dellla tua vita non dividi l'immondizia (e quante persone conosco che sono così).
Il problema è che le multe (per ora solo avvisi ma in futuro il programma prevede proprio la sanzione pecuniaria) verrebbero attribuite al propietario del locale che così si vede costretto a "smistare" la spazzatura dei suoi avventori e ogni sera non manca di ringraziare la clientela che gli fa guadagnare questo, garantisco per esperienza, tutt'altro che piacevole lavoro, e la cosa divertente è che basterebbe che al posto di buttare la roba alla cazzo la lasciassero sui tavoli e lui se ne occuperebbe prima.

Ok la smetto di parlare di spazzatura, saluti a tutti lettori ecocompatibili;

Neve

p.s.: no dai questa la devo dire, parte del post girl power, i maschietti possono anche finire di leggere qui:
Signore mi rendo conto che in quel periodo del mese avete tutt'altro a cui pensare ma quando finite in un bar perchè vi trovate costrette a cambiare l'assorbente, se il bar non dispone di un bidone apposta per gli assorbenti usati (vostro diritto farlo notare al gestore) fate una cortesia, dato che l'incidenza di vampiri che passano nei bagni dei bar per prendere uno spuntino mentre sono sopra la tazza è veramente scarsa, quando buttate l'usato e, scegliendo di buttarlo nel cestino della spazzatura, avete la decenza di non intasare il water (già successo anche quello e di nuovo tanti ringraziamenti dei gestori di locali)... avvolgetelo nella carta igenica se non avete altro, perchè a vedersi  sia per chi fa le pulizie sia per chi magari apre il bidone per gettare altro FA SCHIFO (e non solo a noi maschietti!)