mercoledì, gennaio 23, 2013

Bethel - la scala di Giacobbe

scalini di nuovo, i soliti, da un anno ormai 4 piani a piedi, la mia "palestra personale",
il solito foglio di medicinale che ormai è un mese che è sulla scala la solita domanda sul perchè pago le spese di condominio se neanche puliscono, mi prendo le borse della spesa e il portatile e via,
uno due....
dieci undici...
quarantasette quarantotto... un po affaticato ma non mi fermo
...
settantacinque..... hanf... settantantasei.... la testa..... settantas.... un capogiro....panico.... monologo interno.... no anzi dialogo

Ottima idea, giornata pesante, pranzo di fretta come al solito, energie zero ma andiamo a fare la spesa, ma si prendiamo anche l'acqua tanto il negozio è a 200 metri da casa e le scale non sono neanche così impegnative....

Ma guarda la mia parte pessimista era da un po che non venivi fuori, il cuore....mmmm... sta andando a mille

Puoi celarmi ma lo sai che da qualche parte ci sono sempre, e adesso sentiamo genio che farai? Vedo che inizia a girare tutto nel frattempo.

chiamo....

chi?

Qualcuno, un aiuto

In questo palazzo? AHAHAHAHAHAHAH un'anno che ci sei e hai intravisto tre volte i tuoi vicini che non hanno neanche mai risposto al tuo buongiorno, povero bifolco, che crede ancora negli altri.... omo omini lupus, dovresti averlo capito che qua dentro tutti si fanno i cazzi propri

Amici, di Milano

Davvero? Vuoi veramente aprire questo capitolo? Ti credi meglio di tutti ma sei il primo a non fidarti di nessuno, e ogni anno che passa ti apri sempre meno e cerchi comunque di mantenere le distanze, chi ti aiuterebbe, sei una comparsa nelle vite di tutti.

No, questo no! Non te lo permetto, sono importante per molti

Molti? Quanti messaggi ignorati, quante chiamate senza risposta, quanti "ho da fare" dovrai ancora ricevere per arrenderti all'evidenza, sei solo, anche quando pensi di non esserlo lo sei sempre e senti di non far parte di nessun gruppo, anzi ogni tanto ti si rinfaccia di non essere neanche poi così presente, è successo spessissimo da quando hai avuto la folle idea di allontanarti dalla tua casa sui monti

La testa mi scoppia, piantala, i soccorsi, l'ho già fatto arriveranno

Già a vedere quanto sei debole e solo! E' per questo che odi quando senti parlare degli anziani "abbandonati" nelle case di riposo, perchè pensi che quei bastardi almeno fino a 70 anni con qualcuno che li cagava ci sono arrivati, e che comunque ora sono sotto l'occhio attento anche se svogliato di qualche infermiere o chi per lui.

Io.... non.... BASTAAAAAAAAAAAA!!!!!!
(respiro) non è vero, lotto per le persone che mi dimostrano rispetto, se qua dentro non c'è n'è nessuna non ne ho colpa, ma in qualche mese almeno la solita manciata di persone a cui rivolgermi per una risata o quando sono giù l'ho trovata!
(respiro) I miei amici, sapevo che allontandomi avrei incrinato i rapporti con loro, è normale è la vita ci si allontana ma quando ritorno faccio di tutto per vederli e anche se mi fanno saltare i nervi a volte, beh l'hanno sempre fatto anche quando eravamo a 10 minuti d'auto l'uno dall'altro. Un amico che non ti fa incazzare non è un amico
(respiro) tanto di cappello sul discorso delle case di riposo, in effetti qualcosa di vero c'è, ma non mi sono mai vergognato delle mie debolezze, non mi interessa il giudizio di un soccorritore, non assurgerò mai al ruolo di eroe uno che fa il suo lavoro ed è pagato per farlo, ma al contrario sono prontissimo a regalare dell'idiota a chi si fa beffe delle debolezze altrui.
respiro - respiro - respiro - chiudo gli occhi - mi calmo - lascio andare le borse che avevo ancora in mano, passano 5 10 minuti, wow è vero in questo condominio non c'è mai nessuno, le energie tornano, la vista si disappanna, era solo stress e stanchezza, come solito, gli ultimi gradini, ed eccomi a casa. Fanculo a tutti i pensieri negativi, è tempo di doccia, carbonara e un po di riposo

tornerò
ti aspetto!

 

sabato, gennaio 19, 2013

Scarabeo

Sarà sindrome da informatico all'ultimo stadio, sarà che sono nato sotto il segno della vergine e che quindi sono votato alla precisione (e per dirla alla sheldon cooper: gran cosa la "delusione generalizzata circa il fatto che la posizione del sole rispetto a ben definite costellazini in qualche modo abbia avuto influenza sulla nascita") ma per me l'informazione è tutto.

Non parlo semplicemente di quella dei giornali, si spendono già troppe parole su quest'ultima e dato la mia precedente frase è ovvio che sono tra quelli che difendono il conecetto di: "chi ha l'informazione ha il potere" e se non ci credete ditemi voi la vostra opinione sulla stessa informazione riportata in due modi:
1) A seguito di un acceso diverbio il signor rossi ha ucciso a sangue freddo con un colpo di pistola il signor bianchi.
2) Vistosi minacciato durante una lite, nel tentativo di difendersi da un attacco fisico, il signor rossi si è visto costretto a sparare al signor bianchi. Seppure per motivi di difesa la storia è finita in tragedia.
La stessa identica informazione ma a seconda di come la si riporta il signor Rossi pare più o meno brutale... incredibile eh? Pensateci ogni volta che aprite un giornale o sentite un tg (anche di quelli che si definiscono liberi, ci sono sempre mille modi per riportare una notizia e ognuno di essi influenza il nostro giudizio).

L'informazione di cui parlo io è quella banale quella che si scambiano le persone tutti i giorni anche quella che si ottiene a seguito della banalissima domanda: "come stai?".
Le parole nella nostra vita hanno un peso incredibile, già il concetto di parola è completo, per definire la parola sono costretto a usare parole, non c'è mimo, pittore, artista o innovatore che può strapparti il termine parola senza un rimando al termine stesso, eppure io vedo sempre più spesso che le parole perdono il loro significato, si "trasfromano" cambiano la quantità di informazione che contengono...e io CI VENGO SCEMO.
Che sia fatto un tribunale in difesa delle parole, che ogni nazione abbia il suo, a me non frega un accidenti se ogni tanto qualcuno sbaglia una coniugazione, la grammatica perfetta è come la matematica, è per pochi e se se ne abusa per dimostrarsi colti alla fine ci si dimostra  semplicemente dei rompicoglioni (parola come un'altra ma che rende bene l'idea), ma pretenderei che si usassero le parole con cognizione di causa.
Voglio fare delle accuse chiare, forti e voglio che giudici e giuria mi stiano a sentire, è evidente che in questo paese oggi come oggi le parole subiscano torti di ogni genere, andrò a elencare i principali puntualmente.

- A difesa delle Nostre parole accuso gli imputati tutti di: discriminazione atta alla più totale dimenticanza delle proprie radici a favore di quello che, seppure parta dal concetto di una globalizzazione comunicativa, alla fine della fiera è semplicemente un "seguire le mode"!
Mi devo spiegare meglio? Ebbene Sono personalmente consapevole che il trend in un mondo sempre più global sia quello di eseguire una standardidation del information style allo scopo di rendere tutti competitive su un market ormai non limitato al local.... ma non se ne può più di dover chiamare una telefonata, anche con un solo individuo una Call conference, di prefissare degli obbiettivi , che non sono divisi in processi.... no sono composti da step, del fatto che per dire che si tratta bene un cliente si sta operando una customer fidelization  tramite l'ufficio di customer care. Vogliamo tutti tornare ad andare a feste e smetterla di partecipare ai party, vorremmo poter sapere che nel ristorante dove stiamo cenando il cuoco imbecille abbia rovinato la carbonara con la panna senza dover leggere gli ingredienti riportati solo in inglese (perchè se leggo cream io la carbonara non la prendo per paura di trovarci un bignè!) .
Ammettiamolo non voglio vivere in un'Italia dove, oltre tutti i problemi che ci sono non si ordineranno più delle pizze, si compreranno delle pizzas!

- Gli imputati sono inoltre accusati di stupro del significato delle parole, e qui mi permetto di essere breve perchè amo esservi amico. Ma cosa significa amore e amicizia direi che ormai non lo sa quasi più nessuno!
Amore, tesoro e simili è ormai più usato della parola ciao per salutarsi e amicizia.... beh sono un migliaio di pixel su un wall di facebook.

Queste sono le accuse principali, ma il mio tempo è finito, confido che il processo, nonostante i lunghi tempi della giustizia avrà l'esito positivo che il mio cliente si sia prefissato, è che la parola torni a essere usata con cognizione di causa, ricordatevi solo che se scrivendola finite sulla casella 2P il vostro punteggio va raddoppiato.

Neve

lunedì, gennaio 14, 2013

Il club mille miglia

Di tutti i paragoni abusati per descrivere la vita c'è sicuramente quello del viaggio. Chi da importanza all'arrivo, chi da importanza al percorso, chi ritiene fondamentale come inizia, chi come al solito rimane a guardare, ognuno si gestisce il paragone del viaggio come vuole.
Ma oggi ho voglia di scrivere un po di più su questo paragone, io credo che la vita di tutti non sia solo come un viaggio sia proprio come un mezzo di trasporto, in fondo ognuno di noi nell'arco della propria vita carica delle persone a bordo, e che la nostra capienza sia quella di un sidecar o quella di un transatlantico sono i passeggeri che influenzano spesso il nostro viaggio.
Alle solite ci metto un po di dualità perchè se è vero che siamo mezzi di trasporto allo stesso tempo siamo anche noi stessi passeggeri nelle vite altrui, l'umanità tutta è un mezzo di trasporto che viene trasportato.
Tutti, e datemi dle sognatore, siamo alla ricerca del passeggero perfetto quello che condividerà l'intero nostro viaggio, si divertirà a guardare i nostri stessi paesaggi, si arrabbierà con noi quando saremo fermi in coda nel traffico delle altre vite, ci aggiusterà gli ingranaggi quando questi inizieranno a fare rumori strani e ci accompagnerà nell'ultimo viaggio verso il grande demolitore con l'insegna più luminosa di tutte (e qui metteteci voi la figura che volete).
Certo il passeggero perfetto, è raro e su alcuni mezzi è destinato a non salire mai, d'altro canto alcuni mezzi per destino o per sfortuna non avranno neanche la fermata dove trovare il passeggero perfetto.
E allora ci accontentiamo (e con accontentarsi già sbaglio il termine) dei passeggeri fidelizzati, quelli che "salgono" con regolarità nelle nostre vite, che sia  una regolarità giornaliera mensile o annuale, e durante il viaggio ci accendono la musica, magari sporcano i sedili ma sono i primi a offrirsi di pulirli, ci allietano con storie di altri loro viaggi e da buffoni da circo sono pronti a diventare confidenti psicologici a seconda di come sta il nostro animo, ovvero l'autista di quel mezzo che siamo noi. Ogni tanto magari ci deludono questi fidelizzati, cercano un altro mezzo migliore, o magari il loro passeggero perfetto e si scordano di noi, ma poi si ricordano della nostra tessera punti fatta di risate e giornate spensierate e risalgono a bordo, e i bravi autisti riaprono la porta di ingresso con un sorriso, soprattutto se la giornata è piovosa e il passeggero ha raggiunto il nostro mezzo in corsa, perchè in fondo se si vuole fidelizzare qualcuno non lo si deve lasciare a piedi proprio quando ha bisogno.
E in tutti i mezzi che si rispettano ci sono anche i passeggeri casuali, quelli che si incrociano e non danno nessun contributo, magari viaggiano anche a scrocco ma anche quelli che salgono per un paio di fermate e arricchiscono il viaggio parlando di esperienze e viaggi che faranno affrontare le nuove fermate sotto una nuova prospettiva.
E il viaggio continua con qualche fermata imprevista per una gomma a terra e le necessarie soste per rifornirsi di carburante, con delle tratte solitarie e delle tratte in cui si pensa di superare la portata massima del mezzo. In qualsiasi parte sia il vostro viaggio, ricordatevi che nulla è costante, tutto può cambiare anche la solita strada o la solita combricola di "pendolari", il cambiamento fa parte del viaggio e le compagnie di viaggio migliori sono quelle che si adattano al cambiamento, non fermate mai il vostro mezzo e cercate spesso di salire su quello degli altri, mi rendo conto che spazialmente è impossibile far entrare un transatlantico in un mini-van (ma se ritenete la vostra vita un transatlantico forse è tempo di selezionare i passeggeri), ma quando sono poetico la fisica la lascio da parte.
Benvenuti sul mio mezzo, le entrate le avete viste i sedili sono accoglienti, vi mostrerò le uscite e spero che le prenderanno solo le persone che non sopporto, vi ricordo che è fatto d'obbligo parlare al conducente (tranne quando ringhia), le fermate non sono ancora tutte definite, se ne volete fare una alzate la mano e tentate la sorte proponendola, il motore è accesso il viaggio continua;
sedetevi e rilassatevi (o alzatevi e fate casino che ogni tanto ci va):
Neve

lunedì, gennaio 07, 2013

Toluca Lake

Tra tutti i fenomeni metereologici che mi hanno sempre affascinato c'è sicuramente in prima posizione la nebbia, nessuno rimane indifferente alla nebbia è il modo con cui la natura stimola la nostra curiosità celandoci luoghi già noti e mascherandoli, rendendoli quasi soprannaturali.
La nebbia ci spinge ad accrescere i nostri sensi, non ci possiamo fidare solo più della vista, strizando gli occhi al inverosimile quasi a voler avere le pupille di un gatto ma se ci facciamo caso e non siamo intrappolati nei soliti cubicoli a 4 ruote che troppo spesso cadenzano la nostra vita scopriamo rumori e odori a cui spesso "accecati" dalla vista non poniamo attenzione.
Con questo spirito oggi sono uscito da lavoro immerso in una Milano spettrale e nuovamente sconosciuta grigia come non l'ho mai vista fino ad ora e brulicante di una vita che si spegneva a 20 metri da me immersa nel grigio torpore della nebbia.
Rumore del solito traffico per una volta invisibile con il consueto rombo di motori e concerto sinfonico di clacson, chi ha detto lontano dagli occhi lontano dal cuore evidentemente non si riferiva a questo nuovo modo di "riunirsi" che ha il genere umano, qualche urlo che giunge ovattato e l'odore intenso e fastidioso del gas di scarico mi fanno capire che tutto è normale.
Dong, un rintocco singolo, mai sentito proveniente da un campanile che avrò visto milioni di volte ma che solo oggi che mi risulta celato "scopro", non mi serve guardare l'orologio oggi per sapere che alle solite esco con mezz'ora di ritardo sul programma, la mancanza di distrazioni visive ha potenziato l'udito o quantomeno ha permesso ai timpani di scavalcare gli occhi nella loro importanza.
E' ora di avviarsi verso casa incorcio gente che appare a qualche metro da me per scomparire alle mie spalle nuovamente rifugiata in quel nulla in cui si rifugiano sempre tutti ma che oggi è potenziato dalla nebbia.
Uno scricchiolio sotto i piedi e odore di secco, le ultime foglie dei viali alberati hanno ceduto al generale inverno e hanno lasciato spoglie le, sempre troppo poche, piante di quella che ormai è un po la mia città.
Se ogni vita ha una colonna sonora questo mio ritorno a casa è accompagnato da una solitaria tromba dei noir anni 30, oggi ho anche il cappotto e mentre mi tiro su il colletto per difendermi dal freddo umido della nebbia penso che mi manca solo una sigaretta per completare l'atmosfera.
In una fredda Milano se chiudo gli occhi mi ritornano in mente gli altri paesaggi che ho visto immersi nella nebbia, scendendo dalla montagna mentre guardavo la pianura invasa dai banchi fitti e da cui spuntavano solo alcune colline, come isole in un mare di nebbia.
Quella volta in autunno che ero nel bosco di betulle alla ricerca di funghi, la prima e unica volta che la nebbia mi ha fatto veramente paura, intrappolato in quello che già di per se era un labirinto di alberi uno uguale all'altro e per di più avvolto da una coltre fitta che confondeva, che sensazione strana guardare ovunque e non avere punti di riferimento, e poi prendendo un respiro, guardarsi bene attorno capire qual'era la parte in salita e in discesa del bosco per capire da dove ero arrivato, ricontrollare le impronte ascoltare in silenzio i rumori dei passi dei miei che erano vicinissimi ma non mi erano mai sembrati tanto lontani e il tempo di un altro respiro scoprire che la nebbia si stava muovendo, quasi a scusarsi del disturbo stava rivelando nuovamente il bosco con tutte le sue forme restituendomi ai miei genitori.
Quella volta che seguendo il mio folle amico (che scrive su questo blog) mi sono ritrovato nel cimitero monumentale di oropa, tra lapidi statue e mausolei che spuntavano dal nulla come in un film horrore ho provato quel brivido che avevo sentito solo le prime volte che giocavo a Silent Hill (a proposito indovinate su che lago sorge la città immaginaria?).
Il lago in montagna scomparso in un banco di nebbia, l'autostrada invisibile che ho fatto centinaia di volte di ritorno da Torino e tanto altro.
Riapro gli occhi, e di nuovo come in uno dei miei ricordi, la nebbia silenziosa si era spostata rivelando palazzi prima invisibili, persone che portavano a spasso i loro cani, bambini che si rincorrevvano tra le pozanghere, la nebbia è così ci nasconde le cose per restituircele, forse per farci capire che basta poco alle volte per capire che si ha molto da vedere.

è tempo di tornare nell'oblio;
Neve

mercoledì, gennaio 02, 2013

MCM

Mi dispiace per il lutto, vi sono vicino in questo momento di dolore;
E' stato un fedele compagno per un lungo periodo ma purtroppo il tempo non lo ha risparmiato, unica consolazione in questo momento di dolore è che ha raggiunto i fratelli prematuramente scomparsi anche loro;  2012 ci mancherai.

Perchè dire semplicemente buon 2013, mi sembra banale!
Aspettative, propositi, iniziative per quest'anno? Ne avete? Volete raccontarmeli? Scrivetemi al solito indirizzo DontBotherMeWithYourLife@fakeMail.com (prima o poi qualcuno aprirà un server fakeMail).

Tutte le feste passate mi hanno fatto riflettere sulla diversità, io ho sempre trovato bello che il mondo sia vario, non è uno stupido modo di dire per me è veramente così, infatti se il fatto che non ci siano più le mezze stagioni può seccare a qualcuno (come a me che le adoro, francamente sono pronto a dar via 200 ferragosti in cambio di un bellissimo autunno, magari un po piovoso e malinconico come piace a me) io sono convinto che la diversità aiutino a rallegrare la vita se affrontate in maniera sana.

Io sono diverso da molti in tante cose, di fatto una volta consideravo questa cosa una debolezza, poi ho avuto un epifania (parola bonus pre 6 gennaio), tutte le mie diversità, quelle che un tempo mi avevano fatto stare triste, solo e con pensieri più cupi di un racconto di poe non erano e non sono una debolezza, ma neanche una forza.... sono la normalità e la normalità per quanto diversa non va mai negata, rinnegare se stessi ci rende brutti di una bruttezza non mascherabile con trucchi o finti sorrisi (a questo proposito per questo 2013, possiamo smettera di dire "sorrido anche quando sto male", se state male ditelo, urlatelo al mondo affrontate quello che vi fa stare così,  ma smettiamola di spaccare il Pazzo, con la p, con frasi del genere che di solito sono in bocche che alla fine non sorridono mai e si lamentano solo).
Il fatto che al mondo ci siano persone diverse da noi ci fa divertire, sentire migliori alle volte peggiori e francamente non sono per l'uguaglianza, un mondo di uguali sarebbe noioso pensate cosa succederebbe se fossimo tutte repliche di un modello base.... che so io.... repliche, di avete presente l'agente smith di Matrix? Che sfrantonamento (neologismo credo) di maroni!
Siate voi stessi non standardizzatevi non abbiate paura del diverso mischiatevi nella folla, fate cose che non pensate vi appartengono prendetevi in giro e vivete, alle volte per quanto si è diversi da qualcuno l'importante non è concentrarsi sulla varietà, basta trovare il Minimo Comune Multiplo (ed ecco giustificato il titolo del post) e qualche volta tutti potremmo scoprire che dal diverso c'è da imparare (anche le cose da non fare).
Possa questo essere un anno come tanti ma affrontato come pochi lo sanno fare, rimanete sintonizzati e qualcosa di nuovo da scrivere frullerà nella mia testa sempre troppo incasinata per un discorso lineare.

Neve

Zannablu alla lavagna per scrivere una poesia!

Il natale è ormai passato e tanto vin rosso mi son sgolato!
Il nuovo anno si è già presentato e insieme abbiamo mangiato ma quando è arrivato il momento del post su questo blog, non l'ho aggiornato!

Ok la pianto in effetti me lo diceva sempre anche la mia maestra alle elementari che facevo pena nella creazione delle poesie!

Va bhe! Purtroppo carissimi lettori ...va bene sono onesto non me la voglio tirare scusate ...carissimi migliaia di lettori!!!

Dicevano ...la mia lunga assenza dal mio ultimo post è motivata dalla necessità di ripristinare il server della zannablu per il nuovo inizio, ma purtroppo nonostante le grandi menti che ci hanno lavorato su qualcosa è andato storto!

Cosa è andato storto??? Semplicemente è andato perso il backup di tutte le immagini durante il ripristino!! Non male vero? Quindi vi prego di avere ancora un po' di pazienza e godersi lo sfavillante snowintheshadow che ha ripreso la sua attività in gran stile.

Buon anno nuovo a tutti!!