domenica, aprile 28, 2013

File: ZNN840428

Descrizione:
Il soggetto presenta una corporatura nella media rivestita di un po di grasso nella zona dello stomaco (consultare a questo proposito la sezione alimentazione), caratteristica predominante un naso irrazionalmente lungo che fa somigliare il viso a una theiera.
A livelllo pilifero possiamo notare dei capelli di un colore castano chiaro tenuti rasati nel tentativo di assumere un'aria più virile e minacciosa o, molto probabilmente, mascherare una precoce calvizia.
Sul viso compare spesso una barba incolta a ciuffi che ha la crescita ordinata delle oasi nel deserto, in pratica spunta in maniera totalmente casuale dove il bulbo pilifero riesce a trovare abbastanza nutrimento testosteronale, presente sul soggetto ma in maniera molto diradata.
Molto schivo di carattere è però dipendente dalla compagnia, membro molto attivo delle comunità di cui fa parte è in continuo dualismo tra la vita di branco e una vita ascetica in solitaria.
Caratterialmente molto accondiscentente rischia spesso abusi mentali e fisici dalle persone di cui si circonda, squadre di studiosi stanno cercando di capire quale sia l'aspetto fisionomico che porta chiunque lo frequenti a provare un'irrefrenabile voglia di colpirlo, tali studi verranno presto raccolti in un saggio dal titolo: "picchia Zanna; storia di un uomo che non va in palestra".

Habitat:
Data la natura fortemente indecisa del esemplare, non è chiaro quale sia l'Habitat a lui più congeniale avvistato in montagna e al mare, in luoghi affollatissimi e in posti solitari vive la sua vita senza una fissa dimora, pur pagando il mutuo per una casa nella sua città di origine, casa che recentemente ha iniziato a condividere con la compagna di vita (nonostante quanto potete supporre, purtroppo per la compagna ella è in pieno possesso delle sue capacità psico fisiche il che le rende molto difficile la convivenza con il soggetto).
Fedele, ma a volte dimenticata, compagna di viaggio è la sua macchina fotografica, a Londra si vocifera ancora di un folle fotografo dal aria sinistra che si spostava nottetempo tra i quartieri illuminandoli con il flash, Parigi trema quando si parla del "nasòn avèc la camèra",  sono poi migliaia gli avvistamenti lungo le autostrade italiane del folle che inchioda per fotografare gli alberi.

Alimentazione:
Tra le passioni (centinaia) del soggetto troviamo la cucina, mangiare e far da mangiare non sono mai stati un grosso problema per l'esemplare, e proprio coltivando questa passione ha coltivato anche un girovita leggermente rotondeggiante che spesso lo porta a tentare un qualche sport (che verrà abbandonato nel giro di breve tempo, perchè, tengo nuovamente a sottolinearlo, Zanna di costante ha l'incostanza).
La sua alimentazione liquida è varia e certamente non comprende solo l'acqua, la cosa spiega sue apparizioni in veste di molestatore di mucche finte, suonatore di violino, barbone barcollante, vomitatore molesto eccetera eccetera, il bere non è certo un problema, certo che se adeguatamente molestato non si sa dare un freno, e la cosa è ovviamente sfruttata da chi gli vuole bene.... per quanto la cosa possa apparire un ossimoro alle volte è l'unico modo per spegnere il suo cervello da segaiolo mentale una buona dose d'alchool.

Avvistamenti e vita recente:
Il primo avvistamento fu, per quel che mi riguarda, nei corridoi dell'Iti durante un intervallo, affiancato dall'amico di una vita Nose vagava con la sua classica camminata di "mi sto muovendo perchè ho ricevuto una spinta" e lo sguardo perso nel vuoto da buon sognatore.
Gli studi lo hanno portato a una vita informatica abbandonata a favore di una cariera nel campo della medicina, con buona pace dei pazienti che segue (a volte più che di pace si parla di riposo eterno, ma sono solo illazioni).
Relegato momentaneamente in una struttura ospedaliera che per lui sembra un carcere continua a sognare cambiamenti e nuove prospettive, tra un anno potrebbe benissimo essere nell'africa nera oppure, alla macchinetta del caffè del reparto cardiologia, di certo c'è solo che comunque tra un'anno ovunque sarà sognerà di essere da un'altra parte.
 Ha veramente troppi hobby per presumere di poterli elencare tutti in un solo post riassumendo veramente all'osso diciamo che ama qualsiasi cosa lo porti ad esplorare il mondo, e mondo può essere inteso come globo ma anche semplicemente come la strada vicino a casa sua da bravo sognatore trova qualcosa di cui stupirsi, o di cui lamentarsi ovunque vada.

Pro e contro:
questa è difficile, sono sempre stato convinto che molti pro siano dei contro per altre persone, ma nel suo caso i pro e i contro spesso coincidono per se stesso.
Amico affidabile si fa sempre in quattro per potere accontentare chi ama frequentare spesso mettendo in secondo piano le sue necessità;
Esploratore senza meta ha un carattere che concentra Indiana Jones e paperino, parte per l'avventura ma spesso si sente perso e fuori posto.
Ma in fondo è la sua dualità che affascina e fa presa, difficilmente se ci si lega al soggetto lo si allontana proprio per la sua costante incostanza che in qualche modo incontra il desiderio di tutti.
Come spesos ho scritto è un sognatore, e la forza dei sognatori è che pur sentendosi sempre  insoddisfatti non ne fanno un peso insormontabile ma cercano sempre di realizzare quel sogno che comunque sarà destinato a sfuggirgli, proprio perchè il sogno del sognatore zanna è quello di continuare a sognare.

Consigli per avvicinarlo:
Ha un carattere schivo con chi non conosce però è talmente facile farselo amico che trovo strano qualcuno non gli abbia ancora rubato l'identità, anzi forse non è ancora successo perchè neanche lui ha ancora capito bene quale sia la sua identità

Consigli per allontarlo:
Temo che in più di 6 anni di osservazione gli studiosi non sappiano ancora rispondere a questa domanda




Il libro di Zanna Primo Capitolo

La notte ha di per se qualcosa di affascinate, di misterioso d'inconsueto. C'è chi la ama per la sua vitalità permettendogli di utilizzare una maschera che di giorno nasconde sotto il letto quando si sveglia e c'è chi la ama per la sua capacità di rendere tutto più enigmatico. Jarod l'ha sempre vista come una dama ottocentesca misteriosa e pericolosa al tempo stesso. La rispetta come si rispettano i vecchi, perchè sa benissimo che dalla notte c'è sempre da imparare. Quella notte c'era qualcosa di più che il semplice fascino dei lampioni e delle zone d'ambra, del silenzio e del vociferare della natura, quella notte il tempo la dominava. Il forte vento faceva oscillare gli alberi come se fossero fuscelli e le cupe nuvole, solcate da lampi furtivi, rendevano il cielo al pari di un inferno. Tutto questo ammaliava sempre di più Jarod portando la sua voglia di lavorare a minimi storici. Jarod, così si faceva chiamare dai suo amici in onore ad una vecchia serie tv degli anni novanta, era un ragazzo introverso che come pensava lui stesso assomigliava molto ad un camaleonte. La sua estetica non era di quelle da premio oscar per la bellezza e le donne non le cadevano di certo ai piedi ...almeno che lui non provasse a fargli uno sgambetto. Tutto sommato era un tipo come tanti altri sulla trentina alto slanciato capello corto e profondi occhi azzurri con un fisico asciutto e una pancetta che amava definire a tartaruga spiaggiata.
Ore 21.45 ...il fascino della notte si estende su ogni cosa che incontra, proprio come il vecchio rudere in cui lavorara, un ospedale malandato di una piccola cittadina, costituito per lo più da reparti chiusi per la crisi del momento, ma che in quel contesto assumeva un'attrattiva nei suoi confronti tutta particolare. Il grande orologio all'ingresso ricordava molto il periodo degli anni in cui venne eretto l'allora sfarzoso edificio, anche se ad oggi sembrava solo più un grande marchingegno che contava i minuti di vita ai detenuti di quella struttura. I passi frettolosi di Jarod si alternavano in un perfetto ritmo con i movimenti rumorosi delle lancette, propagandosi per il lungo corridoio in penombra. Un susseguirsi di luci e ombre i rumori di un vecchio ascensore, porte che si aprono e si richiudono, rumore di chiavi e lucchetti aperti, vestiti lanciati nell'armadietto e di nuovo rumore di chiavi porte e luci che sfumano. Questa era la classica routine a cui era abituato ogni volta che montava di turno come infermiere, ma quella sera non aveva semplicemente voglia, aveva come il presentimento che doveva godersela quell'atmosfera da fine del mondo...

lunedì, aprile 22, 2013

Il quarantasettesimo Hitchcock

Cip.
Che vi viene in mente se dico cip?
Un componente del pc con un'evidente errore di scrittura? Uno scoiattolo dei cartoni animati? La pronuncia inglese del termine economico? Non parlerò di nulla di tutto questo miei informatici, sognatori poliglotti.
Se il titolo del post non vi avesse aiutato quello di cui andrò a discutere oggi (perchè non ho nulla di  meglio da fare, come ogni volta che scrivo sul blog) sono gli uccelli.
Ora che i pignoli sono tornati dal controllare se il film "gli uccelli" sia effettivamente il quarantessettesimo film di Hitchcock (senza contare i film non accreditati e le serie tv) posso tornare a tediarvi.
Ora invece sto attendendo che le menti più facilmente soggette alle associazioni pornografiche ritornino sulla terra.... ok è tornata anche la mia procedo (primo regalo un passera a chi ha altri gusti, termine che comunque non si allontana dall'argomento del post).
Fin da quando sono piccolo io detesto i pennuti, perchè ammettiamolo l'aquila sarà anche regale, il falco ha il suo fascino ma poi nel mondo aviario (la faticaccia di sto post sarà trovare sinonimi alla parola "uccelli") chi si salva? Lo struzzo è così idiota che per nascondersi mette la testa nella sabbia, la Colomba sarà anche un simbolo di pace ma non è buona neanche per le magie, sono infatti spesso sostitutite dai più economici piccioni bianchi, e a proposito di piccioni.... va beh ne discuterò più avanti!
Momento psicoanalisi, da cosa deriva questo mio odio per gli uccelli?
Mi sdraio sul divano, mi autoconsegno 80 euro per la seduta di psicoanalisi (non so se rientro negli standard della categoria, ma è una seduta tra amici)..... chiudo gli occhi mi concentro, eccomi mi rivedo bambino, uh che caruccio che sono, paffutello e pacioccoso, ed ecco mia nonna che mi porta nel...nel.... noooo sudo riaffiorano i ricordi, non voglio, AAAAAAAAAAAAAH.
Respiro, respiro, mi calmo i ricordi non possono far male, e qui c'è il mio psicologo che mi aiuterà ad affrontarli (per 80 euro porca troia o lo fa o gli do fuoco allo studio).
Eccomi nel pollaio, mia nonna sorride mi fa vedere i nuovi pulcini appena nati, che carini che sono gialli morbidi che pigolano con il loro pio pio .... quel pio pio, ripetitivo e un po irritante che però è sopportato dalla bellezza di quelle piccole e tenere creature, sono così belline quasi quasi mi allungo e ne prendo una, si si porgo la mano..... un verso carico di rabbia... un dolore acuto alla mano.... ecco ora ricordo, la chioccia che era stata allontanata dal pollaio in qualche modo è rientrata e visti i suoi piccoli in pericolo li ha difesi dandomi una beccata e gonfiando le piume per incutere timore.
Scena buffa, mi rendo conto che non sembra avventurosa come affrontare un leone o un toro, ma quando si hanno all'incirca 5 anni essere attaccato da un pollo non è poi così divertente, però per fortuna questo non alimentò la mia ornitofobia ma più che altrò fece nascere la mia ornitofobia ...aspetta... si mi rendo conto dell'impasse ma non è colpa mia se fobia vuol dire sia paura sia odio... facciamo a capirci il mio odio per i deponi uova nasce li.
E da allora i pio pio mi sono irritanti, i coccodè mi fanno scattare la voglia di sparare e la strada è in discesa.
Mi rendo conto che le povere creature, come tutti gli animali non hanno colpa ma a mia parziale difesa non è che le maledette abbiano fatto molto per farsi ben volere.
Esempi:
galli: per qualcosa come 24 anni appena albeggiava io sono stato svegliato da galli, ora d'inverno non è un grosso problema ma quando il sole nasce alle 5.00/5.30 la cosa è decisamente seccante, soprattuto visto che sfortuna vuole io non riesca a riprendere sonno una volta sveglio.
piccioni: tutit si lamentano che appena lavano la macchina piove, beati loro! Io appena lavo l'auto ho un personalissimo stormo di piccioni che me la scagazza tutta, almeno fantozzi aveva la nuvola che lo seguiva io invece ho questa dannazzione tubante.
Parentesi sui piccioni, spesso mi capita di passare in piazza duomo e vedere dei turisti che si fanno convincere a mettere delle briciole sulle mani per farsi volare addosso i maledetit uccellacci.... io ogn volta che vedo quella scena penso alla scena de "indiana jones e l'ultima crociata" in cui indiana e la dottoressa nazista si ritrovano nelle catacombe veneziate circondati da ratti.
uccello non identificato ricordo quando dovevo andare a un colloquio ero vestito tutto elegante e sul cancello dell'azienda dove dovevo fare collocuio un simpatico uccello me la mollo proprio sulla spalla della giacca nel esatto istante in cui suonavo il campanello per farmi aprire.
L'uccello suicida che in autostrada si schianta contro il vetro dell'auto che miracolosamente non è andato in frantumi (se pensate che sono stato fortunato, immaginatevi un frullato di uccello su un parabrezza mentre si guida ai 120 km/h, immaginate di dover fermarvi solo basandovi sugli specchietti retrovisori e su quelli laterali e immaginatevi di dover pulire il suddetto frullato con pochi fogli di carta e quel poco di liquido per pulire il parabrezza che contiene l'apposita vaschetta.
Va beh vi ho annoiato abbastanza, comunque per vostra conoscenza tutto sto post è nato perchè a Milano, meravigliosa città inquinata da qualche giorno a questa parte una nidiata di uccelli è nada sul tetto di casa mia e dalle 5.30 in poi iniziano i fottutissimi CIP....... qualcuno mi dia un lanciafiamme!!!!!!