Sangiovese che rotea impazzito nel bicchiere che agito mentre riordino le idee della mia prima vigilia di Natale milanese...
Non so perchè stasera entrato al solito bar abbia avuto quell'atipico impulso di ordinare un bicchiere di vino, eppure ero li con la mente carica di pensieri e alla domanda del barista: "cosa ti servo?" mi sono ritrovato le parole "un bicchiere di vino" in bocca; "bianco o rosso?" mi ha domandato nuovamente lui e io di nuovo senza pensarci "rosso!".
Eccomi servito il mio bicchiere in mano, poca voglia di parlare e tanta voglia di riflettere, roteo il calice, il vortice che si va a formare mi ipnotizza e come in un pessimo montaggio fa riaffiorare ricordi dei giorni e degli anni passati, poi come se d'improvviso mi rendessi di nuovo conto di chi sono eccomi catapultato nel presente a sentirmi fuori luogo con quel bicchiere di vino.... rosso.
Strano a crederci non sto a chiedermi tanto perchè ho del vino ma perchè ho scelto proprio il colore rosso, non sono un enologo, non ci capisco nulla di vini, se mi si chiede di portare da bere dicendomi che si preparerà un dato piato e mi si avverte all'ultimo io sono tra quei disperati che leggono ossessivamente i cartellini dei vini pregando che il produttore sia stato magnanimo e abbia indicato a cosa si abbini meglio; e sono in qui momenti che mi chiedo , rielencando ad esempio i vari tipi di carne che conosco, com'è possibile che date un numero di possibili varietà di un certo alimento ci possano essere almeno 10 volte tanto tipi di vino abbinabili, e alla fine, come tutti, scelgo in base al prezzo; e quindi, tornando a oggi, in quel bar con quel bicchiere in mano non mi interrogo su quali siano le proprietà organolettiche olfattive o la gradazione del vino ma mi chiedo perchè ho deciso proprio il colore rosso.
Ipotizzo, cerco spiegazioni in fondo sono convito anche io che un colore influenzi l'umore la cromoterapia non è del tutto un'assurdità allora cerco di ricordarmi a cosa è associato il colore rosso.
Passione: mi sento davvero così passionale? Proprio oggi? No non credo, non più del solito (chiedete al mio partner immaginario se proprio non ci credete)
Attacco: in effetti per quanto la maschero un po di insoddisfazione c'è l'ho pure io e in casi del genere o si diventa totalmente apatici o si diventa rabbiosi, eppure nuovamente non mi sento più rabbioso del solito.
Per assurdo il mio colore preferito poi è sempre stato il verde che scopro solo ora essere il complementare del rosso.
Tornando al bar sono ancora immerso nei miei ragionamenti che sento la voce del barista indistinta tra le nebbie dei miei pensieri.... scusandomi e ritornando alla realtà gli chiedo di ripetermi quanto mi ha detto e mi sento dire che avevo un muso lungo per essere Natale.... Natale.... rosso.... ecco svelato il mistero, mi rendo conto di essere vittima del più banale lavaggio del cervello, ho scelto il rosso non perchè mi andasse ma perchè è il colore del periodo dell'anno....Natale e capodanno impongono il rosso.
Torno in me scambio quattro chiacchiere con il barista, quelle chiacchiere quasi dovute, che alle volte non si hanno neanche voglia di fare ma che è socialmente normale fare e si passa a parlare del Natale e alle solite si cade nella banalità e parlando di banalità si attrae altra gente e si formano i classici due schieramenti. Il Natale è magia, Il Natale è consumismo, tra i due schieramenti quest'anno non so bene in quale ritrovarmi, per quanto mi riguarda oggi ci avevo già messo un po a capire che per me il Natale è rosso.
A Natale la gente è più buona VS a Natale la gente è depressa, a Natale si dona ai meno fortunati VS a Natale si spendono soldi inutilmente, come spesso mi accade mi ritrovo tra due fuochi, entrambi con le loro ragioni che non sono pronti a cedere sulle proprie convinzioni, io ascolto ragionamenti già sentiti e continuo a rimuginare, i discorsi si accendono, e mi ritrovo a pensare che forse il sangue di qualcuno ribolle... il sangue... rosso.
"E poi a parte nei film quando mai è successo qualcosa di veramente bello a Natale?" intercetto questa domanda e nel silenzio dei difensori del Natale mi torna in mente un'aneddotto forse riportato a galla da tutto quel rimuginare sul rosso.
Avanti lettori, sapete dirmi un miracolo vero di Natale? Qualcosa che ha fatto storia nella notte più santa dell'anno? Qualcosa che non inizi con un c'era un volta? Qualcuno di voi forse la sa, altri no ma una storia vera di Natale io ce l'ho!
L'anno è il 1914, e il luogo non è un camino o il polo nord... siamo sul fronte occidentale della prima grande guerra che ha infangato il nostro "essere umani", spontaneamente le prime file dell'esercito inglese e di quello tedesco si iniziarono a scambiare auguri e canti natalizi fino a decidere di incontrarsi nella terra di nessuno (quella porzione di terra tra due trincee nemiche) per scambiarsi affettuosamente auguri e regali. Un atto di umanità che in un periodo di guerra ha proprio del miracoloso, e lo so i malpensanti diranno che la storia è bella ma dal giorno dopo probabilmente tutti saranno tornati a scannarsi, ma io alle volte preferisco fermarmi al positivo (e sono un pessimista).
Di qualsiasi colore sia con questa storia che mi è tornata in mente in un mare di pensieri disordinati auguro un felice Natale a tutti (anche ai musoni). Io chiudo qui il post, perchè se ho scoperto come mai il mio vino era rosso ora devo cercare di capire cosa mi ha spinto a prendere il vino e mi è passata la voglia di scrivere.
alla prossima;
Davide
lunedì, dicembre 24, 2012
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1 commento:
Non è il giorno in sé che è speciale, è il valore che noi gli diamo. Per quelli per cui il Natale è magia, allora è magia; per coloro per cui è consumismo, allora è consumismo...
I giorni non hanno un valore in sé: così come simboli, monumenti, canzoni e religioni.
Siamo noi a dare valore a tutte queste cose ed essere assumono il valore che noi gli diamo.
Sta a noi realizzare i miracoli che chiediamo.
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