Quando meno me lo aspetto ecco che la mia voglia di scrivere si accende e il caso sblocca quel argomento bloccato dentro la mia testa che da il via a una serie di piccoli ingranaggi atti a portarmi davanti alla tastiera a "sfogare un po di realtà".
le 0.40 di un sabato come tanti, ma non è la serata che mi interessa descrivere, anche se probabilmente tutti gli eventi precedenti hanno portato a questo post.
In auto mi ritrovo in coda, la solita coda cittadina, penso, ma mentre sto riflettendo, e i primi clacson iniziano timidi a sottolineare l'idiozia di chi li suona, noto che quattro o cinque auto più avanti di me, nella corsia opposta spunta qualcosa che non ha motivo di essere li, mi concentro guardo bene e noto uno scooter per terra.
Non sono molti i pensieri che mi affollano la testa, di fatto in questi casi ce n'è uno e uno solo "due coglioni il solito fottuto furbino in scooter che è caduto facendo una manovra assurda".
Mi vergognerei di questo pensiero se solo non fosse radicato in me a seguito di tutte le volte che evito il centauro che mi supera sulla destra mentre io sto tentando di parcheggiare o magari sto semplicemente girando a destra (e sono uno di quelli ce la freccia la mette SEMPRE) o di tutte le volte che maledico il cretino biruoto munito appiccicato alla mia fiancata mentre si sta andando normalmente e prego che nessuno spunti da un lato ponendomi davanti all'annoso problema: vado addosso al tizio che è spuntato e mi rovino l'auto, o rovino l'auto evitando il tizio che è spuntato e centrando il tizio biruoto munito di cui sopra?
Sospiro, il concerto di clacson si sta placando perchè ormai è evidente a tutti che qualcosa non va e osservo la scena, 5 persone si avvicinano al tizio per terra vicino allo scooter e la soccorrono, il tizio sembra essere a posto, si rialza anche aiutato dai soccorritori, penso che mi è sempre stato detto di non far rialzare uno appena caduto ma non mi concentro neanche sulle poche nozioni di primo soccorso che ho.
Piuttosto nel mio cervello realizzo, il tizio è stato soccorso, io non posso aiutare in alcun modo aggiuntivo (almeno 2 persone avevano un cellulare in mano quindi i soccorsi sono stati allertati) e me ne sto in auto seccato attendendo che tutto ritorni nella norma nel mentre alzo un po la musica della radio (nel frattempo nuove auto e nuovi fastidiosi clacson sono sopraggiunti, e per quanto il racconto possa esservi sembrato lungo sto parlando di una quarantina di secondi).
Ed è proprio in quel gesto mentre giro la manopola dell'audio che noto una cosa, tutti gli autisti accodati, da quelli più indietro nella coda (e questi li giustifico) a quelli subito di fianco di me e che quindi avevano una visuale migliore di quanto succedeva poco più avanti, scendono si avvicinano al gruppo di soccorritori, forse bofonchiano qualcosa, poi ritornano sui loro passi e tutti E DICO TUTTI hanno il tipico atteggiamento di persona seccate, chi sbuffa, chi guarda l'orologio chi ha già il telefono in mano sicuramente per avvisare di un suo ritardo e si rimettono in auto con il muso, probabilmente maledicendo il malcapitato caduto dalla moto.
Ed ecco uno dei miei flash la solita presa di coscenza che arriva quando meno te lo aspetti, anche per ottenere un risultato uguale a quello degli altri io sono l'unico che si comporta in maniera diversa, mi ha forse reso meno umano quella finta preoccupazione manifestata dagli altri autisti che si sono avvicinati (guardandosi però bene di rimanerne coinvolti in qualche modo) all'incidente? Non credo, anzi forse sono stato meno ipocrita però eccomi travolto da una analisi forzata e non ricercata.
L'ho già detto non temo il diverso, anzi spesso mi attrae e qualche volta vado a cercarlo ma forse solo stasera mi sono reso conto che lo faccio per un motivo egoista.
Non ricerco il diverso per dire che sono mentalmente aperto (ho tante di quelle chiusure mentali che non si direbbero, non mi interessa discuterne ma neanche vendermi come perfetto), non ricerco il diverso perchè mi piace confrontarmici (alle volte prenderei volentieri a fucilate le persone che, per una serie di mie scelte, finiscono sulla mia strada).
Io egoisticamente esploro il diverso perchè a furia di imbattermi in persone diverse da me spero di trovare quella più simile a me.
E perchè questa ricerca ogni tanto mi ossessiona? E' così semplice da capire che mi sembra inutile esplicitarlo. Diciamo che ho sempre pensato che il fatto che "gli opposti si attraggono" sia solo per giustificare tutte quelle coppie malassortite che stanno assieme non perchè lottano per il loro rapporto ma perchè hanno una paura fottuta di rimanere soli.
E così mi ritrovo a pensare agli ultimi anni di vita e penso che sono sempre stato in gruppi molto etereogenei e ogni volta cercavo di spingere un gruppo già collaudato a fare qualcosa di inusuale per il gruppo stesso, quasi a volerlo infettare con la mia ricerca di novità. Fallivo (fallisco e fallirò) spesso in questa mia "crisi epidemica" ma ogni tentativo mi faceva(fa farà) avvivicinare a un nuovo gruppo di diversi, e so che a furia di tentare prima o poi troverò il gruppo di diversi in cui starò più a mio agio... e chissà che tra questi non troverò anche quel diverso uguale a me che cerco da anni.
E mentre realizzavo tutto ciò ho rivisto i volti delle persone dei vari gruppi ho pensato ai vari legami che ho intessuto negli anni ho confrontato tra loro persone che pur non sembrando avere niente in comune differiscono tra loro per poco, come due entità uguali che vivono in due universi paralleli.
Ed ecco il dramma, che mi sposto di gruppo (o di universo) non riesco mai a mantenere rapporti saldissimi, di nuovo egoisticamente non mi sento fondamentale per la vita di nessuno di nessun gruppo, piuttosto sono facilmente sostituibile e alle volte dimenticabile, ci si mantiene in contatto, è vero, cerco di vedere tutti almeno un paio di volte al anno, anche perchè le scelte compiute negli ultimi 5 anni mi hanno fatto conoscere gente sparsa un po in giro e il tempo da dedicare a persone lontane è quello che è.
Mantenere vivi i contatti alle volte mi sembra un lavoro enorme e seppure sono felice di sapere che le persone a me care continuino la loro vita di alti e bassi anche senza di me alle volte mi ferisce pensare che io sono solo una parentesi per molti, mi apro mi chiudo svanisco senza rimpianti e riappaio senza rimorsi, ma nel periodo di buco nero in cui non esisto in un gruppo/universo potrei svanire del tutto senza che il gruppo/universo se ne accorga.
E così tra un pensiero e l'altro le luci intermittenti di un'ambulanza mi riportano alla realtà.... non ho conclusioni, mi dovrei fermare all'universo in cui sono ora con il gruppo di persone che conosco adesso? Dovrei nuovamente tentare di esplorare le altre infinite diversità? Sarebbe meglio tornare a qualche universo del passato? Sono sempre prodigo di consigli ma non so mai che fare quando si tratta di me, forse è giusto continuare a dare un tentativo agli universi sconosciuti ad oggi e tornare di tanto in tanto a quelli conosciuti, per non farsi dimenticare, quello che è accaduto ormai è un dato di fatto e quello che accadrà è un problema del Neve di domani, il Neve del presente ha sonno e contare gli universi è come contare le pecore, non aiuta a stare svegli.
tempo di dormire pace e prosperità;
Neve
domenica, febbraio 10, 2013
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5 commenti:
Ciao Neve, il tuo post mi ha colpito moltissimo. Molti sono i motivi ma non li enuncerò tutti.
Il primo è il breve ragionamento che hai fatto sull'indifferenza/ finto interesse delle persone. Ritengo che chi smonta dall'auto sbuffando quando è evidente che c'è qualcosa che non va di certo non si pregia di un nobile comportamento, dal canto mio preferisco stare nell'auto, assodato che qualcuno ha già soccorso il malcapitato, e sperare che non sia successo nulla di grave (anche se il malcapitato se l'è cercata eh!) che pensare al mio mondo come prioritario su tutti e su tutto, anche sulla salute altrui. Quindi il tuo comportamento per me è quello di un umano "evoluto". Se ci fosse stata una reale situazione di pericolo, sono convinta che saresti intervenuto e senza "bofonchiare" sulla perdita di tempo! ;)
La seconda che cito ma forse più importante è questa "Io egoisticamente esploro il diverso perchè a furia di imbattermi in persone diverse da me spero di trovare quella più simile a me.". La condivido, per un tempo immenso ho cercato negli altri una me stessa (valori, gusti, atteggiamento) ma man mano che la gente andava e veniva (io non tendo a spingere per far si che una relazione anche amicale funzioni) mi sono resa conto che le persone che "mi piacevano", più o meno simili a me poco importa, rimanevano. Rimanevano anche se non si usciva spesso o se per qualche tempo non ci si sentiva. Rimanevano anche dopo una brutta litigata, rimanevano davanti alle difficoltà.
Queste persone sono sparute sai, raccolte in anni di "giri" e conoscenze.
Alla fine mi sono resa conto che ciò che conta davvero è come una persona si relaziona a me e non quanto, ma soprattutto che chi rimane senza particolari architetture sociali è perché ti vuole bene davvero.
Con questo chiudo perché sono prolissa. Spero di averti passato il mio messaggio.
Un abbraccio forte e aspetto le tue "sottolineature"!
Tutto ciò che volevo dire l'ha detto Sea :)
Aggiungo solo:
in un mondo dove la quantità conta più della qualità, che essere anticonformisti è diventata una moda (sì, è un paradosso, ma succede), la vera rivoluzione è rimanere sé stessi.
Hasta la victoria siempre!
Boh!il mio commento,lo sò non è il miglior commento possibile da fare,ma sta per quelle parole che vorrei scrivere ma non mi vengo, sta per idem a quanto hai scritto, per condividere il tuo pensiero e il tuo sentire, più o meno simile al mio solo simile perchè al contrario sto lontana dai gruppi, mi piaciono gruppi al massimo di tre persone,mi piacere "vivere" una persona alla volta senza alcuna sorta di preferenze,chiunque sia,da ovunque venga e comunque la pensi.
p.s a rigurado della coppia simili o non simili di fatto quando non c'è rispetto ed accoglienza per idee diverse,gusti diversi,tempi,spazi diversi...gli opposti arrivano ad autodistruggersi ed ad un certo punto ti senti sola anche se in coppia,ti sembra di avere il menico in casa, non credo sia importante diversi o simili ma il rispetto di ciò che una persona è e di non volerla cambiare,quel che da cambiare c'è cambia da sè...
Un saluto
Sea:
grazie del tuo contributo, non scrivo mai per raccogliere consensi (questo blog è talmente poco pubblicizzato che forse ne conoscono l'esistenza in 6 persone) ma mi fa piacere vedere che ogni tanto c'è qualcuno strano come me (io non mi definisco mai normale)
Joker: hai gli scoiattoli in testa, sono anni che te lo dico
Carolina: Quando parlo di gruppi non sono li a indicare la quantità, anche due persone per me formano un gruppo, chi mi conosce sa che spesso mi definisco sociopatico e infatti se si superano le 6 persone che magari non conosco benissimo inizio a essere a disagio.
Per la questione degli opposti... beh per me è troppo complesso spiegare perchè l'ho scritta, ci sono tanti tipi di amore e dovrei spiegare anche cosa intendo io per amore, complicato, labirintico.... ogni considerazione è ben accetta
Neve, vedo che ognuno ha una sua considerazione dell'amore troppo difficile da spiegare e a quanto pare fuori dagli schemi,altrimenti non sarebbe difficile :)
Per me è difficile spiegare la mia di idea di cosa è l'amore, da un suo commento al mio blog ho dedotto che anche Joker ne ha una sua e particolare,tu ne hai una tua...tutto un casino :-)
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